Lily e Isabel vivono in un grande e antico palazzo che guarda il mare, sgusciando come Indiana Jones fra l’erba alta del tappeto l’agguato di un minaccioso felino son pronte ad affrontare; infaticabili salvatrici di Barbapapà, scalatrici indomite di pericolosi lettini senza sponda, sfrecciano a tutta birra su bruco-tricicli senza alcuna paura, e con le paperelle in vasca cavalcano l'onda. E parlano, parlano davvero un sacco. Sanno tante parole diverse da riempirci un almanacco. Tanto che sanno fare una magia strafantastigliosa: parlano lingue differenti con mamma e papà, che cosa favolosa!
L’ultima volta che ci siamo incrociate, sullo sdrucciolevole corridoio-a-strapiombo-sulle-fantacascate, mi hanno come sempre tolta d’impaccio, mentre me ne stavo ignara sul ciglio del crepaccio, lanciando una puzzo-bomba ad un cicisbeo acquattato, che stava per farmi un terribile agguato. Poi con un gran sorriso mi hanno salutata, regalandomi un libro della loro biblioteca smisurata, libri raccolti in ogni angolo dell’apparta-mondo, dai saliscendi di Ventolosandia agli skyscraperosi boschi di Mela-tondo.
“Questo è per tutti, ma proprio tutti i bambini” mi hanno detto dandomi un libro su due topolini. E sopra ci hanno scritto un bel saluto col pennarello, in una sola magica parola rossa come un fuocherello. Una parola che sono solamente quattro lettere dell'alfabeto, ma quattro lettere speciali, che dentro hanno un gran segreto.
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